Qui il maestro francese della fisarmonica, le cui dita volano sulla tastiera con acrobatica facilità, facendo piangere lo strumento di malinconia o esultare di gioia. Lì si trova l'istanza del basso americano, le cui corde accordate in basso nobilitano più di 2500(!) registrazioni. Due che hanno raggiunto da tempo lo status di eroi nel proprio mondo e che possono perdere solo se entrano nel terreno dell'altro.
Credetemi, non c'è niente di più vero che salire sul palco con un giocatore d'azzardo", afferma Carter entusiasta della rinnovata collaborazione con il suo amico gallico. I due hanno riscoperto il filo conduttore un tempo perduto nel marzo 2016 alla Jazz Woche di Burghausen come piccolo intermezzo durante un'esibizione congiunta con la WDR Big Band. La registrazione al Theaterstübchen di Kassel il 29 ottobre è stata per il momento il momento clou. Galliano ricorda: "Prima di iniziare, gli ho detto: vedi, sono passati 27 anni, siamo sempre gli stessi e io suono ancora la stessa fisarmonica. Al che Ron rispose: "E abbiamo ancora le stesse dita!
Qui il maestro francese della fisarmonica, le cui dita volano sulla tastiera con acrobatica facilità, facendo piangere lo strumento di malinconia o esultare di gioia. Lì si trova l'istanza del basso americano, le cui corde accordate in basso nobilitano più di 2500(!) registrazioni. Due che hanno raggiunto da tempo lo status di eroi nel proprio mondo e che possono perdere solo se entrano nel terreno dell'altro.
Credetemi, non c'è niente di più vero che salire sul palco con un giocatore d'azzardo", afferma Carter entusiasta della rinnovata collaborazione con il suo amico gallico. I due hanno riscoperto il filo conduttore un tempo perduto nel marzo 2016 alla Jazz Woche di Burghausen come piccolo intermezzo durante un'esibizione congiunta con la WDR Big Band. La registrazione al Theaterstübchen di Kassel il 29 ottobre è stata per il momento il momento clou. Galliano ricorda: "Prima di iniziare, gli ho detto: vedi, sono passati 27 anni, siamo sempre gli stessi e io suono ancora la stessa fisarmonica. Al che Ron rispose: "E abbiamo ancora le stesse dita!
Con questi 20 agili strumenti, i due protagonisti della joint venture musicale si muovono l'uno verso l'altro senza temere il contatto. Nessuno rimane nella sua posizione tradizionale. Come due impavidi alpinisti, si tengono in equilibrio sopra l'abisso e compiono manovre ardite, saltando ripetutamente l'uno nella breccia dell'altro. Più a lungo si protraggono queste intime peregrinazioni piene di sottili sfumature e di una sottile eleganza danzante, più la familiarità sembra aumentare.
Quattro composizioni di Carter, quattro brani di Galliano, un assolo per ciascuno: nulla è cambiato. Richard coglie davvero ogni opportunità ritmica e armonica, l'americano si interroga sul suo partner francese. E lui risponde galantemente: Ron sembra ancora giovane, fresco e intelligente come tre decenni fa. Ed è ancora entusiasta, semplice e va dritto al punto. Raramente un'immagine usata in modo sconsiderato è stata più appropriata che in questa serata speciale: Ron Carter e Richard Galliano creano un linguaggio musicale universale il cui vocabolario è costituito da note. Un piacere senza rischi.
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